articolo di Sara Piccolo Paci
Ago, filo e... fantasia
Fin dalle sue origini il lavoro sartoriale è sempre passato da generazione in generazione,spesso per dare un mestiere a chi non aveva un istruzione creando cosi' sartorie a conduzione familiare. In Italia l'arrivo in ritardo dell'industrializzazione ha permesso di non perdere le capacità artigianali della sartoria quali la modellistica,la confezione e il ricamo e aggiudicarsi la qualità Made in Italy fino a dopo la seconda guerra mondiale.
Dagli anni 80' fino ai 90' le realtà sartoriali hanno ceduto il passo al "pronto moda", alle "brand" e alle "mode veloci" realizzate da grandi imprese tessili che con il lavoro a catena e l'ausilio di macchinari hanno creato l'industrializzazione dei capi di abbigliamento.
Oggi sopravvivono ancora piccole sartorie e i cui lavoratori che rimangano fin dopo l'orario di lavoro per finire il proprio lavoro. Tra queste ci sono per esempio anche le sartorie di abiti da sposa e da cerimonia e chi ancora sa ricamare e riparare i capi.
Sicuramente oggi molte sartorie lavorano per terzi.
Un settore della moda che sta andando a crescere è la riproduzione di abiti storici e teatrali che sono molto apprezzati e che solo un sarto sa riprodurre per la diversità delle tecniche sartoriali rispostto a quelle moderne.Oppure la riproduzione di abiti "Manga"o "Fantasy games"
Oggi molte imprese a conduzione familiare sono state aperte da stranieri,come per esmepio i cinesi,che hanno una capacità manuale non indifferente e che ricevono molte commissioni da parte di "Brand" per il minor prezzo con il quale offrono il loro lavoro.
Riassunto di Picci Giada
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