martedì 28 maggio 2013

Museo Antropologico



Il Museo fu fondato nel 1869 dal grande scienziato Paolo Mantegazza, che a Firenze ricoprì la prima cattedra di Antropologia in un'Università italiana. All'epoca della sua creazione fu il primo museo universitario antropologico d'Europa e in esso confluirono inizialmente le collezioni appartenenti al museo di Fisica e Storia Naturale. Successivamente il patrimonio museale, grazie anche ai materiali raccolti nelle prime esplorazioni italiane e straniere, si arricchì di collezioni di tipo etnografico e anatomico-osteologico. Il Museo è organizzato in 32 sale disposte su due piani e comprende diverse sezioni. La collezione antropologica, iniziata da Mantegazza, comprende oltre a scheletri umani di epoca recente e antica, una tricoteca, una gipsoteca e una raccolta di calchi di busti e maschere rilevati soprattutto su viventi. La collezione etnologica proviene da un nucleo iniziale risalente alle raccolte dei Medici successivamente arricchito e perlopiù contiene oggetti provenienti da paesi extra-europei, come Papuasia, Lapponia, Perù, Kafir. E' presente anche una collezione di reperti fotografici, anche questa creata da Mantegazza, che comprende negativi e positivi di soggetto prevalentemente antropologico e numerose fotografie di viaggi. Infine, il Museo comprende una collezione di strumenti scientifici storici, realizzati tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, tra i quali possiamo trovare altimetri, compassi e altri oggetti utilizzati nel laboratorio antropometrico.
Questo è stato l'ultimo dei musei in programma che ho visitato.Stavo andando in biblioteca quando ci sono passata davanti e curiosa ci sono entrata;leggendo di una conferenza con ingresso libero sull'antropologia preistorica a fumetti ho deciso di salire al primo piano e inconsapevole che stavo andando nel padiglione dedicato all'antropologia ho comicniato ad osservare le teche di vetro che incontravo lungo il percorso per arrivare alla conferenza quando camminando,osservando sala dopo sala e leggendo le didascalie sotto i vari oggetti appartenenti a tribu' provenienti da ogni parte del mondo ho compreso che ero nel posto giusto.Il bello è stato che non ho pagato nessun biglietto.
Sono arrivata di fronte al pannello con i calchi dei volti appartenenti a diverse etnie,ognuno con una diversa forma del viso,degli occhi,del naso,della bocca, che ha subito attirato la mia attenzione.Ho letto il modo in cui sono stati ricavati i calchi: una persona viene fatta sdraiare e le viene messo sul viso ,fatto colare il componente per creare il calco e dei tubicini per fare respirare la cavia. visto che la procedura non è molto piacevole è per questo motivo che molti dei calchi hanno espressioni del viso sofferenti.E se prima a prima vista,osservando i visi non me ne ero resa conto,,subito dopo aver letto delle diverse espressioni ho notato questo particolare non indifferente.
In tutte le stanze ci sono oggetti appartenenti a diverse tribu': indumenti,strumenti per il lavoro,pettini,aghi per lavorare i tessuti,telai,gioielli,capanne,stoviglie,copricapi,armi come lance ognuna in legno intagliato in modo differente oppure coltelli anche in metallo dopo che i colonizzatori hanno portato questa novità dove si spostavano.
Sono rimasta affascinata da molti oggetti che ho visto ,per esempio nella sala della tribu' del Congo ho osservato che molti oggetti presenti gli avevo già visti a Capo Verde,luogo abiatto da uomini neri,come una tazza presente nella teca che io ho identica a casa.Oppure bellissime collane con denti di animali a dove capo Verde,paese vicino all'Africa,hanno la stessa usanza di creare questi gioielli con denti di squalo.
Tutti questi popoli dove passato o presente sopravvivono alle tribu', hanno abilità manuali eccezionali. Sono inventori,scultori,pittori,incisori,architetti. Inventano oggetti con cio' che la natura gli dona. Molti popoli credono nella magia,agli spiriti,al malocchio,alle influenza negative.
Mi è piaciuto moloto il set per il cucito e i tessuti creati a telaio. Ho visto strumenti musicali e sono rimasta affascinata dai popoli aborigini. Quando penso all'Australia mi viene in mente un bel ragazzo biondo ,palestrato,con gli occhi chiari ma relamente l'australia prima della colonizzazione era abitata da persone di colore che sono state cacciate dal loro luogo nativo e uccise. Oggi sopravvivono all'interno dell?australia.

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