Museo
Stibbert
La
famiglia Stibbert, originaria del Norfolk, si stabilì in Italia dopo
una scelta assunta dal padre famiglia, Thomas Stibbert, reduce
combattente delle campagne antinapoleoniche. La famiglia vantava di
madre toscana, motivo per il quale la casata Stibbert decise di
prendere dimore a Firenze; in questa città d'arte nacque il figlio,
Friederick Stibbert (1838-1906), futuro collezionista e mecenate.
Friederick crebbe in un ambiente multiculturale e ricevette
un'educazione multietnica: la sua formazione comprese i tre patrimoni
conoscitivi familiari, quello inglese, italiano ed indiano. Fu
probabilmente in questo
clima
intellettuale che sviluppò il suo interesse per l'arte, la
Friederick
Stibbert
storia
e la letteratura. Ciascun membro maschile della famiglia era
impiegato nella carriera militare: il padre era colonnello delle
pretigiose Coldtream Guards, il nonno invece governatore generale del
Bengala (Friederick partecipò in prima persona nelle Guide di
Garibaldi per la campagna del Trentino e si attesta che tale
arruolamento fu l'unico contributo diretto alla tradizione bellica
della famiglia). Pertanto Stibbert, cresciuto in un ambiente
pressochè militare, fin dalla prima gioventù manifestò un notevole
interesse verso il mondo guerriero e delle armi. Raggiunta la
maggiore età Friederick ottenne in eredità un cospicuo patrimonio
alla cura del quale fu dedito lungo l'intero corso della sua vita.
Egli fu capace di incrementare tale capitale con abili operazioni
finanziarie. Stibbert consacrò dunque il suo soggiorno terrestre
all'accudimento e all'ampliamento della sua eredità, patrimonio che
constatava innumerevoli oggetti d'arte di inestimabile prestigio; poi
tramite le sue facoltà di abile finanziere, le sue qualità di
viaggiatore e osservatore, prestigioso collezionista e amante d'arte
incrementò durante tutta la sua vita la sua raccolta di oggetti. Il
suo obiettivo era pertanto quello di trasformare la sua residenza, la
villa di Montughi, in un museo, o più correttamente nel 'mio museo
che mi costa ingenti somme di denaro, tante cure e fatiche', come
egli stesso affermò. Per salvaguardare il museo alla sua morte
decise di destinarlo alla città di Firenze. Anzitutto è opportuno
asserire che il museo è uno delle più importanti testimonianze di
eclettismo ottocentesco; la villa in primis è essa stessa un
interessante esempio dello stile ottocentesco e vantò la
collaborazione di alcuni dei migliori e famosi artisti fiorentini
dell'epoca (si attesta l'intervento di
Giuseppe
Poggi, Augusto Passaglia, Gaetano Bianchi, Annibale Gatti). La
collezione stibbertiana consta di più di 50 mila pezzi d'arte,
motivo per il quale il
Villa
di Montughi, Museo Stibbert, Florence.
museo
è considerato il più importante esempio di museografia
ottocentesca. Gli ambienti sono allestiti in modo evocativo e
indubbiamente la dimora è uno dei più grandi esemplari di
casa-museo. La sezione più elaborata della collezione è quella
dedicata alle armature, singolare per la ricchezza, l'unicità,
particolarità e scenografia d'esposizione. Gli articoli bellici
dispongono di numerose sale di illustrazione e sono collocati in modo
apposito e ordinato al fine di rievocare l'immagine di un corteo di
cavalieri; ogni pezzo è posizionato con intenzionalità e con una
logica.
Gli
armamenti risalgono per lo più al Cinque e Seicento e appartengono a
guerrieri europei, islamici e giapponesi. L'armeria europea conta
svariate armature ed armi bianche e da fuoco; essa mostra anche pezzi
archeologici bellici ed esemplari ottocenteschi. Le armature
provengono prevalentemente dall'Italia, Francia e Germania e
risultano essere armature da guerra o di impiego per gioco guerresco.
Le armi islamiche sono esposte in due sale e sono appartenenti a
soldati del Vicino e Medio Oriente musulmano.
La
Sala della Cavalcata, Museo Stibbert.
Tre
sale sono invece dedicate all'armeria giapponese; la raccolta vanta
circa 95 armature complete, 200 elmi, innumerevoli armi e altri
accessori ed indumenti orientali. Gli oggetti risalgono a periodi che
vanno dal Cinque all'Ottocento.
Armatura orientale, Museo Stibbert.
Nelle
sale dedicate all'Oriente ci sono numerose oggetti di derivazione
persiana, turca, egiziana ed infine indiana. Ciascuna sala presenta
un arredamento consono agli oggetti esposti; per esempio la sala
della Cavalcata Islamica esibisce pareti bianche con decori
orientali. Le armature e gli oggetti si contraddistinguono da quelli
europei poiché presentano un'elevata attenzione ai dettagli, tipo le
decorazioni
Armatura europea, Museo Stibbert.
geometriche
ed i richiami alle immagini e religioni tradizionali.
Le
pareti della villa sono pressochè interamente tappezzate da dipinti
e quadreria varia; tra queste opere si segnalano dipinti di Sandro
Botticelli. La quadreria è caratterizzata principalmente da ritratti
in costume che rappresentano una grande testimonianza che documenta
la civiltà e la realtà
Esempio
di quadreria e mobilio, Museo Stibbert.
militare
dei secoli XVI,XVI,XVIII. I dipinti di maggior rilievo sono: la
Madonna di A.Allori, una Madonna di Botticelli, due Santi del
Crivelli. Oltre alle armature e ai dipinti la dimora-museo vanta
inoltre di mobilio di grande pregio antico, numerosi cassoni, vetrine
e tavoli.
Davvero
particolari sono anche le tappezzerie in cuoio, tessuti ricamati,
bandiere ed arazzi.
Il
museo consta di innumerevoli collezioni di ceramiche e porcellane.
In
queste sale espositive si riscontra un'elevata logica di arredamento
e disposizione; ogni singolo spazio è occupato i
|
Vaso
in porcellana, Museo Stibbert.
nteramente
da arazzi, quadri,
oggetti
d'arte, lampadari preziosi e pezzi di
mobilio.
Il museo è anche sede di collezione
Esempio
di tappezzeria ed arredamento, Museo Stibbert.
di
costumi europei ed orientali, per esempio sono mostrati indumenti
cinesi, giapponesi e coreani. E' conservato persino l'abito di
Napoleone I, verso il quale Stibbert nutriva molto interesse e
curiosità; l'abito è quello che l'imperatore indossò durante
l'incoronazione al regno. Una parte dell'edificio accoglie invece i
lussuosi e sfarzosi appartamenti privati della famiglia Stibbert
arredati con eleganza e meticolosità da oggetti d'arte e di vita
quotidiana. La casa-museo rappresenta una sintesi dei valori
Abito di Napoleone, Museo Stibbert.
culturali tipicamente romantici ed ottocenteschi: attenzione per il
passato, esaltazione dell'arte e interesse ed attrazione per
l'esotico. Il parco esterno che costeggia la villa esibisce lo stesso
gusto eclettico; in esso si possono riscontrare elementi di varia
provenienza come statue di stampo europeo, un piccolo tempo egiziano,
false rovine molto evocative. In definitiva il museo può essere
considerato una delle più importanti fonti di testimonianza della
vita e dei relativi oggetti che la scandivano dei secoli
XVII,XVIII,XIX.
Articolo
a cura di Elena Provenzani
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