Il suo fondatore è stato Paolo Mantegazza.
Paolo Mantegazza, da studioso antropologico e convinto darwinista aveva l'obiettivo di raccogliere le testimonianze della diversità culturale umana.
Egli, durante i suoi numerosi viaggi, scattò insieme ai suoi collaboratori, migliaia di foto per documentare le differenze morfologiche del corpo umano nelle varie popolazioni.
Grandissimo scienziato studiò anche gli effetti terapeutici della coca, sperimentandola personalmente durante uno dei suoi spostamenti in Sud America e si occupò, pionieristicamente, anche di fecondazione artificiale e di conservazione dello sperma dei soldati in partenza per il fronte, mediante ibernazione con neve e ghiaccio. Medico e professore di Patologia generale presso l’Università di Pavia, creò nel 1896 a Firenze la cattedra di Antropologia e il Museo.
Il Museo, che dal 1924 ha sede nel magnifico palazzo Nonfinito progettato da Bernardo Buontalenti, custodisce sale suggestive, attraversandole sembra di viaggere per paesi e continenti lontani: dalle terre dei Lapponi a quelle del popolo degli Ainu di Hokkaido, dagli indigeni della Papuasia al Perù degli Incas, e così via. Espone reperti relativi a culture e popolazioni soprattutto extraeuropee, che ne illustrano appunto gli usi e i costumi. Inoltre vengono esposti abiti e gioielli, armi e oggetti di uso quotidiano. Da sapere, nella sezione di Antropologia, sono conservati reperti scheletrici di grande importanza scientifica, per un totale di circa 10.000 pezzi.
La sala che personalmente mi ha colpita di più è quella dedicata alla fisionomia dell'essere umano che fa sfoggio di affascinanti, suggestivi calchi facciali denotando la diversità dei caratteri somatici dei vari popoli.
Erica Piacenza.
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