MUSEO STIBBERT
“Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente
curioso.”
Albert Einstein
La curiosità.
Probabilmente fu questo uno dei tratti caratteriali più pronunciati di Frederick
Stibbert. Curiosità che lo avviò, sin da giovane, alla sua attività di
collezionista. Curiosità come conoscenza dell’altro, del diverso, del lontano,
culturalmente, geograficamente e nel tempo. L’amore per la storia e per
l’esotismo di stampo romantico lo porterà a costituire una delle più vaste
raccolte di armi, armature e costumi, ma anche di quadri arazzi e oggetti di
arredo.
La casa-museo
Stibbert presenta un gran numero di armature, armi bianche e da fuoco non solo
europee ma anche provenienti dal mondo islamico. Le prime sale mostrano le
impressionanti armature di scuole italiane, tedesche e francesi, in gran parte
cinquecentesche, ma pur sempre comuni nel nostro immaginario, al di là delle
quali si trovano le curiose e affascinanti collezioni di armeria mediorientale.
I cimeli sono stati, per volere dello stesso Frederick, disposti in maniera
realistica e teatrale, su manichini e riproduzioni equestri, fatti fabbricare
per indossare gli esotici costumi e le pesanti armature. Nonostante questo
espediente per “dar vita” ad abiti e corazze, sia riprodotto in tutto il museo,
nella sala islamica ha un effetto particolare grazie all’ambiente circostante:
la stanza, infatti, presenta decorazioni di stucco bianco su tutte le pareti, dal
sapore così arabeggiante da ricordare le maestose sale dell’Alhambra di Granada.
Infatti, Stibbert si circondò di numerosi artigiani che seguiva personalmente,
non solo per quanto riguarda la creazione dei manichini da esposizione ma anche
per la decorazione delle stanze tematiche, come in questo caso, o per gli
ampliamenti della villa.
Proseguendo la
visita s’incontra il significativo costume che Napoleone I indossò per l’incoronazione
al regno d’Italia, nel quale si possono notare vari elementi della simbologia
napoleonica e non solo. Anche in questo caso l’abito si trova in una sala
finemente decorata (questa volta da pannelli di cuoio dipinto). Segue poi la
visita negli appartamenti privati della famiglia e alla collezione di ceramiche
e porcellane. Notevole è la sala da fumo, adiacente al salone da ballo, che
regala un tocco di luce e di colore grazie alle porte finestre che danno sul
delizioso giardino ma soprattutto alle pareti totalmente ricoperte da
terrecotte policrome smaltate.
Elena Scopetani
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