domenica 12 maggio 2013

MUSEO STIBBERT


MUSEO STIBBERT


“Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente curioso.”
Albert Einstein


La curiosità. Probabilmente fu questo uno dei tratti caratteriali più pronunciati di Frederick Stibbert. Curiosità che lo avviò, sin da giovane, alla sua attività di collezionista. Curiosità come conoscenza dell’altro, del diverso, del lontano, culturalmente, geograficamente e nel tempo. L’amore per la storia e per l’esotismo di stampo romantico lo porterà a costituire una delle più vaste raccolte di armi, armature e costumi, ma anche di quadri arazzi e oggetti di arredo.
La casa-museo Stibbert presenta un gran numero di armature, armi bianche e da fuoco non solo europee ma anche provenienti dal mondo islamico. Le prime sale mostrano le impressionanti armature di scuole italiane, tedesche e francesi, in gran parte cinquecentesche, ma pur sempre comuni nel nostro immaginario, al di là delle quali si trovano le curiose e affascinanti collezioni di armeria mediorientale. I cimeli sono stati, per volere dello stesso Frederick, disposti in maniera realistica e teatrale, su manichini e riproduzioni equestri, fatti fabbricare per indossare gli esotici costumi e le pesanti armature. Nonostante questo espediente per “dar vita” ad abiti e corazze, sia riprodotto in tutto il museo, nella sala islamica ha un effetto particolare grazie all’ambiente circostante: la stanza, infatti, presenta decorazioni di stucco bianco su tutte le pareti, dal sapore così arabeggiante da ricordare le maestose sale dell’Alhambra di Granada. Infatti, Stibbert si circondò di numerosi artigiani che seguiva personalmente, non solo per quanto riguarda la creazione dei manichini da esposizione ma anche per la decorazione delle stanze tematiche, come in questo caso, o per gli ampliamenti della villa.
Proseguendo la visita s’incontra il significativo costume che Napoleone I indossò per l’incoronazione al regno d’Italia, nel quale si possono notare vari elementi della simbologia napoleonica e non solo. Anche in questo caso l’abito si trova in una sala finemente decorata (questa volta da pannelli di cuoio dipinto). Segue poi la visita negli appartamenti privati della famiglia e alla collezione di ceramiche e porcellane. Notevole è la sala da fumo, adiacente al salone da ballo, che regala un tocco di luce e di colore grazie alle porte finestre che danno sul delizioso giardino ma soprattutto alle pareti totalmente ricoperte da terrecotte policrome smaltate.

Elena Scopetani

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